Non parlate di lavoro!

Iniziamo a capirci.

Cosa vogliamo dalla politica? Il lavoro.

Ormai non c’interessa più niente! Vogliamo solo sentire qualcuno che ci dice che ci fa lavorare. Non fa niente come, in che modo, quando e perchè. Vogliamo solo lavorare. Ci hanno affamato. E per questo siamo tutti, a tutti i livelli, ricattabili.

Ci hanno affamato il senso critico. Quindi anche solo la spudorata bugia della promessa del posto di lavoro ci fa pendere dalle labbra del venditore di fumo di turno.

Voi cosa farete per i posti di lavoro?

Già la domanda è mal posta, perchè ci si aspetta, come sempre è stato fino ad ora, che in cambio del voto venga effettuata la squallida clientela del “posto” in cambio. Un meccanismo che ha concorso da una parte alla speculazione dei partiti nel creare il loro bacino di votanti, claque, afficionados, adepti, ammazzando quasi totalmente la libertà di opinione e creando un medioevale legame religioso verso di essi. Dall’altro, senza quasi accorgercene, abbiamo rubato il futuro delle nuove generazioni.

Il ruolo della politica nel paese è quella di CREARE LE CONDIZIONI PER SVILUPPARE L’OPPORTUNITA’ DI LAVORO.

Non possiamo essere per il lavoro a tutti i costi. Non possiamo continuare a produrre cose inutili che non servono a nessuno e che nessuno comprerà. Non possiamo continuare a drogare il sistema della crescita e del PIL. Del resto, una cosa che cresce all’infinito è un TUMORE.

La cura è lo sviluppo sostenibile. Dobbiamo creare lavoro su ciascuno dei punti che il programma del Movimento 5 Stelle propone.

Se parliamo di ambiente ci saranno almeno 30 anni di bonifiche da fare. Se parliamo di energia ci saranno almeno 30 anni di riconversioni energetiche da fare. Se parliamo di edilizia parliamo di 30 anni di lavoro di ricerca e sviluppo da fare. Se parliamo di rifiuti ci saranno almeno 30 anni di recupero dei materiali e ripensamento della produzione.

Esistono esempi di cittadine negli Stati Uniti, ma anche in Europa che hanno deciso di intraprendere la strada della riconversione. Questa opportunità ha fatto svegliare migliaia di aziende che hanno sentito l’odore del futuro. Ora sono sul territorio e creano lavoro. Favriscono un abbattimento dei costi fissi delle famiglie. Creano nuova opportunità di spesa. Creano nuova cultura. Creano istruzione. E’ tutto collegato.

Ricominciamo a pensare il lavoro del futuro come UTILE E SOSTENIBILE.