Stopbiocidio – la nostra Conferenza Stampa

By Redazione MoVimento Avellino 5 Stelle 10 anni agoNo Comments
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La conferenza stampa è stata organizzata per fornire tutti i dettagli dell’ azione che stiamo portando avanti e che potrebbero essere utili ad ampliare l’ ottimo lavoro di informazione che i media locali stanno già facendo riguardo alla situazione che interessa una vasta area del nostro territorio e di conseguenza anche così tanti cittadini.
Gli abitanti della valle purtroppo stanno pagando ad un prezzo sempre più caro le scelte fatte 30 anni fa, quando si è deciso di di autorizzare i primi insediamenti industriali a ridosso di un insediamento urbano già esistente.
L’ incendio è solo l’ ennesimo episodio che puntualmente riporta alla ribalta della cronaca e all’ attenzione delle istituzioni una condizione preoccupante che però interessa ormai la valle da decenni.
L’ inquinamento della valle è sotto gli occhi di tutti. Ma nessuno finora si è preoccupato di fare chiarezza e di indagare per sapere con certezza scientifica cosa i cittadini respirano ogni giorno, cosa c’è nel suolo che calpestano, cosa c’è nell’ acqua con cui vengono irrigati campi e orti.
E’ chiaro che non è una questione di tempi ma è una questione di responsabilità. Nessuno, sindaci compresi, che tra l’ altro sono i responsabili della salute pubblica penalmente, si è assunto la responsabilità di verificare quello che sta accadendo nella valle.
Stiamo chiedendo da mesi un intervento delle istituzioni per avere un monitoraggio costante e continuato.
Stiamo chiedendo provvedimenti da attuare laddove le analisi evidenziassero anomalie tali da mettere in pericolo la salute umana .
Stiamo chiedendo di monitorare con strumenti efficaci la salute dei cittadini.
Niente di trascendentale, altrove nel nostro paese, in zone che presentano problematiche simili, si sono mossi da tempo per dare una risposta ai cittadini e per la tutela dei cittadini stessi.

Anche le modalità con cui sono state svolte le analisi da parte dell’ARPAC , dopo l’incendio,  non ci convincono , riportiamo di seguito i campionamenti e le relative considerazioni .

La prima considerazione guardando i dati , è che tali campionamenti siano stati effettuati sulle polveri totali e siano stati analizzati soltanto due campioni. Invece, le tabelle dei limiti normativi prese come riferimento, riportano innanzitutto i valori ricavati da medie annue, e poi l’analisi viene fatta sulle polveri PM10.

Le polveri totali rappresentano tutte le particelle, solide o liquide disperse nell’aria. Le PM10 sono invece una frazione delle polveri totali, di dimensioni sottili e quindi capaci di penetrare nella trachea e laringe.

Nonostante il forzato confronto tra i valori a disposizione, quelli rilevati e quelli di riferimento, e nonostante le concentrazioni elevate di due metalli pesanti altamente tossici (Arsenico e Cadmio), i campionamenti sono stati effettuati solo in due giorni successivi all’incendio.

In particolare si nota la tendenza ad aumentare dei valori di Cadmio e Arsenico. Logica avrebbe voluto che i campionamenti fossero ripetuti i giorni a seguire in modo da verificare se i valori elevati fossero dovuti all’incendio, oppure, a valori delle concentrazioni elevati già preesistenti nella zona, nel caso in cui fossero stati confermati.

Dai soli due campioni, non possiamo dire con certezza che i valori rintracciati siano in stretta correlazione con l’ incendio. Nell’ipotesi che la causa sia l’incendio, ci si aspetta un progressivo abbassamento dei valori di concentrazione dovuto alla deposizione e alla dispersione degli elementi, ma non può essere verificato perché le analisi non sono state ripetute per un periodo sufficientemente lungo. Viceversa, nell’ipotesi in cui tali valori fossero confermati da monitoraggi costanti e continuati, si avrebbe la certezza che As e Cd vengano rilasciati nell’area anche in assenza di un evento occasionale (incendio). Di conseguenza si evincerebbe la presenza nell’area di un alto tasso di inquinamento da metalli pesanti e di pericolosità per la salute umana.

Considerata l’incertezza delle cause che potrebbero aver generato tali valori, si ritiene opportuno investigare ulteriormente approfondendo le indagini con nuovi, ripetuti e costanti campionamenti.

Si ritiene, oltremodo opportuno, valutare anche i valori di altri parametri riportati nelle normative, quali NOx, SOx, CO, IPA tra cui il benzene e il Benzo(a)pirene, PM10 , PM2,5 e COV, che a differenza dei metalli pesanti, sono i principali composti che si generano durante una combustione. Tra questi si ritengono fondamentali i valori di PM10 e PM2,5 che sono le particelle fini, inalabili e respirabili, tra i principali indici per la valutazione della qualità dell’ aria.

Tutti gli elementi presenti in atmosfera si depositano al suolo; in particolare i metalli pesanti, che non si degradano e si accumulano nel corso degli anni sia nel suolo e nell’ acqua sia lungo la catena alimentare.

Al di là del monitoraggio atmosferico diventa pertanto fondamentale valutare le concentrazioni di questi elementi pesanti anche all’ interno del terreno e dell’ acqua. Questo può essere fatto attraverso uno studio di caratterizzazione del sito, che comprende una valutazione delle caratteristiche della valle e un piano di campionamento per le analisi necessarie a far chiarezza sullo stato di contaminazione dell’ area.

L’obiettivo è quello di sapere quali concentrazioni di contaminanti sono presenti nella valle al fine di garantire il rispetto di uno dei diritti fondamentali, la salute.

Tutte le considerazioni, sui dati e sulla caratterizzazione del sito, sono state fatte sulla base delle normative vigenti in materia ambientale e di alcuni studi ambientali realizzati in aree simili.

Questo il link per scarica l’intero dossier presentato alla stampa.

Come sempre avviene c’è una linea diretta tra le istanze del territorio e i nostri parlamentari. Questa settimana è stata presentata da Carlo Sibilia un’ interrogazione parlamentare per fare chiarezza sulla condizione in cui versa la valle del Sabato.

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