Trivellazioni, il Meet up: perchè non si pronuncia la Commissione Via della Regione?

By Redazione MoVimento Avellino 5 Stelle 9 anni agoNo Comments
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Gli attivisti del Meetup “Amici di Beppe Grillo” di Avellino non possono non notare l’entusiasmo generato dalla decisione del Consiglio e della Giunta della Regione Campania di opporsi allo Sblocca Italia tramite il ricorso alla Corte Costituzionale, in quanto il decreto risulterebbe in contrasto con l’articolo 117 della Costituzione italiana sulla legislazione concorrente tra Stato e Regione. “Intanto, sul permesso per il pozzo esplorativo Gesualdo – commentano gli attivisti – la Regione non si è ancora espressa in maniera chiara e definitiva. La logica vorrebbe che si pronunci la Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale, il cui responso è atteso da anni, dando parere negativo. Sarebbe il percorso più semplice e ovvio, magari rendendo attuative le vigenti norme di tutela e salvaguardia già previste dal Piano Territoriale Regionale (pubblicato sul BURC n.48 BIS del 1° dicembre 2008)”. “Infatti, secondo quanto contenuto nel piano regionale, le concessioni delle attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi in Irpinia – fanno sapere gli attivisti – sono in netto contrasto con le colture agricole tipiche indicate in esso poiché il programma di sviluppo delle aree interne della Campania è incentrato prevalentemente sulla valorizzazione dell’agro-alimentare, dei vigneti DOC e DOCG e della green-economy, nonché sulla produzione energetica da fonti rinnovabili”. “In altri termini – continuano gli attivisti – si sceglie di bloccare le trivellazioni intraprendendo una strada lunga, tortuosa e dall’esito incerto, ossia il ricorso alla Corte Costituzionale, anziché avvalersi della decisione della Commissione V.I.A che con parere negativo, vista l’incompatibilità ambientale, può risolvere immediatamente la questione del petrolio a Gesualdo. L’impugnazione del decreto non è sufficiente a garantire la risoluzione definitiva del problema e a proteggere dalla speculazione ambientale le aree interne della Campania”. “Quale sarà la sorte dell’Irpinia qualora la Corte Costituzionale non riconoscesse l’incostituzionalità del decreto Sblocca Italia?” – si chiedono gli attivisti, che aggiungono: “Sarà stato perso altro tempo e saranno scaduti quelli che sono i tempi utili alla Regione per esprimersi sulla V.I.A., in quanto al 31 marzo 2015 le procedure autorizzative per le istanze di ricerca, i permessi di ricerca e le concessioni passeranno alla competenza del Ministero dell’Ambiente”. “Il sospetto e il timore che i membri della Regione non abbiano alcuna intenzione di opporsi alle trivellazioni è rafforzato dall’atteggiamento dei rappresentanti degli stessi partiti che hanno votato in parlamento l’approvazione dello Sblocca Italia” – continuano gli attivisti, che concludono: “Chiediamo alla Regione di assumersi le proprie responsabilità intervenendo per fermare l’iter autorizzativo del permesso di trivellazione in commissione V.I.A. e continuiamo a chiedere l’attuazione delle norme già previste dal vigente P.T.R., unico strumento capace di garantire un’efficace salvaguardia alle aree della Regione Campania oggetto di attività ad altissimo impatto sull’ambiente e sulla salute della popolazione. Per far sentire la propria voce tutti i cittadini possono partecipare a questo appello e scrivere direttamente alla Regione attraverso il sito web www.notrivellazioni.it che sta già facendo registrare una grande mobilitazione da parte dell’opinione pubblica”

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  Avellino e Provincia, Comunicati e Petizioni
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